San Zeno Naviglio - Guida Turistica

CERCA ALBERGHI
Alberghi San Zeno Naviglio
Check-in
Check-out
Altra destinazione


.: DA VEDERE
Chiesa Parrocchiale
  Sorta nel XVI secolo su di una precedente cappella, è dedicata a San Zenone, vescovo di Verona e patrono dei pescatori (ma anche delle inondazioni, piuttosto frequenti nella zona durante il Medioevo). L'edificio si presenta a croce latina orientata verso oriente con tre navate. Le navate laterali hanno un altare minore: quello a sinistra dell'Altare Maggiore è dedicato a Santa Maria Vergine, quello a destra a Sant'Antonio Abate sebbene la pala presente raffiguri una rappresentazione dell'Assunzione. L'Altare Maggiore è caratterizzato sullo sfondo da un coro ligneo. La pala mostra San Zenone in adorazione. È inoltre presente una raffigurazione della Natività. La fonte battesimale è posta sul fondo della navata sinistra. È presente un affresco che rappresenta il battesimo di Gesù Cristo. La decorazione interna della chiesa risale agli anni Trenta del XX secolo. I confessionali sono stati recentemente ristrutturati. Le vetrate, opera di un artista locale, Enrico Schinetti, hanno sostituito quelle originali andate perdute negli anni Sessanta del XX secolo. Esternamente, l'edificio ha una facciata in stile neoromanico, opera dell'architetto bresciano Carlo Melchiotti che intervenne a cavallo fra il XIX ed il XX secolo. Questa operazione comportò l'abbattimento del campanile originale e la sua sostituzione con una torre campanaria in stile romanico, alta all'incirca 30 metri. Un restauro avvenuto negli anni Ottanta del XX secolo ne ha modificato l'aspetto esteriore e ha sostituito la cupola originale in cemento con una in bronzo.
Cascina Pietà
  Non si conoscono le esatte origini di questa cascina a corte. La prima testimonianza risale al testamento di Bartolomeo Colleoni che, non avendo avuto discendenti diretti, la cedette ad un ramo della famiglia Martinengo assieme alla Cascina Naviglio. Nel testamento venne definita Intra Naviglio per distinguerla dall'altra. Il nome attuale deriva dal Luogo Pio della Pietà di Bergamo, che fu proprietaria dell'edifico per larga parte dei secoli XVII e XVIII. Il portale d'ingresso principale in marmo fu probabilmente costruito in quel periodo, come attestano le iscrizioni poste su di esso. A metà del secolo XVIII la proprietà passò alla famiglia Lechi e agli inizi del secolo XX ai Conti Panciera di Zoppola, i quali, recentemente, hanno ceduto la proprietà. L'edificio fu in stato d'abbandono per tutti gli anni Novanta del XX secolo. A seguito di un intervento di restauro, è divenuto un centro residenziale. La cascina originale si presentava con due portali d'ingresso a lato ovest, il principale dei quali (quello a sud) in marmo di Botticino, l'altro con cornice in cotto. Sul lato ovest erano poste le abitazioni dei lavoratori, mentre su quello nord c'era la zona del massaro o fattore. A nord-ovest era posta una costruzione più alta di tutte le altre, all'interno della quale si trovavano delle feritoie per arco e balestra di origine ignota. Sul lato a est si trovavano le stalle e i fienili (rimaneggiate nei primi decenni del XX secolo), mentre su quello a sud si trovavano i porticati per il deposito degli attrezzi.
Cascina Naviglio
  La prima testimonianza è il testamento di Bartolomeo Colleoni (1666) che lasciava l'edificio ad una delle figlie, andata in sposa ad un giovane condottiero della famiglia Martinengo, diverso da quello che diventò proprietario della cascina Pietà. I Martinengo rimasero proprietari della cascina fino al 1856, quando passò in mano alla Compagnia d'Assicurazione contro i danni per gli incendi che la vendette alla fine del secolo XIX agli attuali proprietari. La casa del massaro è la costruzione più alta di tutto il complesso ed è posta a sud - ovest. Lungo tutto il lato ovest e nord si trovavano le abitazioni dei lavoratori, mentre ai lati est e sud si trovano i fienili e le stalle. A nord-ovest della cascina si trova un edificio slegato dal complesso a corte: il mulino, privo di pala. Gli ingressi sono tre: il principale è rivolto verso il portale in marmo della Cascina Pietà; vi è poi un ingresso sul lato est e un altro sul lato sud, nei pressi della casa del massaro. L'attuale uso della Cascina è prettamente agricolo essendo sede dell'azienda agricola Naviglio. Sono abitabili soltanto il lato ovest e la casa del massaro (recentemente restaurata); il resto dell'edificio è pericolante e sottoposto al vandalismo, come attesta il furto di una maschera in marmo posta sopra l'ingresso verso est. Su una parete del corpo nord sono visibili i resti di un dipinto murale con lo stemma Martinengo. Nei pressi del mulino nasce la roggia Monterona che irriga la campagna a sud di San Zeno e quella a nord di Montirone.
Cascina Pontevica
  È improprio utilizzare il termine cascina per indicare il complesso della Pontevica. Infatti l'edificio è una vera e propria villa di campagna, costruita dai nobili Pontevichi che le diedero il nome. Le prime testimonianze della costruzione dell'edificio, posto nell'allora territorio del comune di Sant'Alessandro (soppresso dalla riforma amministrativa del 1881), risalgono agli inizi del XVI secolo. Si sa che l'edificio venne completato alla fine del secolo. Il palazzo è una via di mezzo fra una cascina a corte e una fortificazione: è strutturato su quattro lati e possiede un grosso cortile interno. Per ogni angolo vi è una torre: un edificio più alto delle costruzioni a lato. L'ingresso è posto a sud con un portale in marmo. A sud, separato da una strada (un tempo decumano della centuriazione romana) si trova un edificio a forma di U: la casa del massaro. L'edificio è attualmente abitato dai proprietari.
Vecchio municipio
  Edificio costruito nel XVIII secolo (o XIX) e che ne fu la sede fino al 1968, quando venne completata quella attuale nei pressi dell'edificio della scuola elementare (ove era posizionata la vecchia casa del fascio). Durante gli anni Ottanta fu progressivamente restaurato diventando centro residenziale per anziani, sede della biblioteca comunale e filiale dell'USSL ora ASL locale.
I ponti
  I ponti costruiti nel secolo XIX sono due. Uno è posto in località Sörèc la cui costruzione avvenne successivamente il 1817, come attestano i documenti a disposizione dell'archivio comunale. Il secondo è posto nei pressi della Cascina Naviglio e collega il complesso con la strada provinciale Brescia - Cremona. L'epoca di costruzione è ignota sebbene lo stile lo faccia risalire all'Ottocento. Il ponte della Cascina Naviglio in realtà è un doppio ponte perché scavalca anche la roggia Monterona che in quella zona affianca il canale Naviglio. Nel secolo XX si sono aggiunti altri due ponti. Il primo congiunge il Villaggio Marcolini con la zona attorno alla Chiesa Parrocchiale e fu costruito negli anni '70. Il secondo congiunge il Villaggio Marcolini con la zona delle Case Bianche e fu costruito alla fine degli anni '80 per unire le due zone residenziali senza dover passare per la provinciale Brescia - Cremona.